Teramo, è scontro politico sulla finalità e i risultati della Commissione Sanità

TERAMO – (alessandro misson) Dopo mesi d’assenza a causa dell’emergenza Coronavirus (in primis del Consiglio comunale) e di dibattito politico affidato a comunicati e conferenze stampa di maggioranza e opposizione, questa mattina a Teramo è tornata a riunirsi un’assemblea civica: la Commissione Sanità, presieduta dal dottor Vincenzo Cipolletti della lista “Insieme Possiamo”, cui va l’indubbio merito di aver riunito per la prima volta in due mesi un consesso comunale in modalità mista, tra presenze fisiche dei consiglieri al Parco della Scienza e presenze virtuali collegate in videoconferenza.

 

Data la natura stessa della commissione speciale, utile al solo ed esclusivo dibattito interno all’amministrazione comunale e poco più, la riunione è servita a fare il punto sull’emergenza sanitaria in corso, alle forze politiche per esprimere la propria posizione e le proprie critiche nei confronti dell’avversario di riferimento, all’amministrazione D’Alberto per dettare una linea all’esterno della casa civica.

 

Linea coerente sull’emergenza Coronavirus che per il presidente della Commissione Cipolletti si condensa in due punti: per prima cosa, va ridisegnato l’assetto organizzativo della sanità pubblica abruzzese, con la realizzazione dell’Ospedale Nuovo di Piano d’Accio; seconda cosa, basta con la precarietà al vertice della Asl di Teramo, dunque serve un direttore generale nominato in circonvallazione Ragusa al posto del facente funzione. Dopo la commissione di questa mattina, tramite il Presidente del Consiglio Comunale Alberto Melarangelo e la riunione dei capigruppo, l’intento della Commissione Sanità verrà prima manifestato al Comitato Ristretto dei Sindaci, di cui il sindaco Gianguido D’Alberto è Presidente, e poi alla Regione Abruzzo.

 

Durata circa quattro ore, la commissione si è aperta con un documento presentato dal capogruppo del Pd Luca Pilotti che ha fatto l’elenco di ciò che non ha funzionato nella sanità teramana in questi mesi di emergenza. Alla Regione Abruzzo e alla Asl di Teramo ha ricordato tassi di mortalità elevati, assenza di contenimento epidemiologico, di programmazione, di organizzazione degli ospedali Covid e non Covid, la confusione nella cura dei primi pazienti, l’esposizione del personale medico e sanitario al contagio, la grave carenza di ruoli apicali regionali che governassero l’epidemia, i tempi sbagliati tra cure domiciliari e cure ospedaliere. 

 

L’assise ha concordato sulla parte propositiva del documento Pd, ed esteso la discussione al potenziamento della medicina del territorio e delle terapie domiciliari, l’implementazione delle Usca, la necessità di un supporto psicologico a lungo termine per la popolazione, l’impiego dei fondi del Cura Italia, dell’incremento del Fondo Sanitario Nazionale e del Fondo Sanitario Regionale, dell’eventuale adesione al Mes e delle risorse post terremoto. Tutte decisioni che ovviamente non hanno nulla a che vedere con il livello comunale. È stato però ricordando come l’Ospedale Covid di Pescara in costruzione possa essere il preludio per la costituzione del Dea di secondo livello che in Abruzzo ancora non esiste.

 

«È stata ribadita la centralità della sanità teramana nel contesto regionale, con la necessità di ridisegnare l’architettura della rete ospedaliera – ha commentato il presidente della commissione Cipolletti – La riunione è stata anche una buona occasione, seppur tardiva, per ricucire il rapporto istituzionale tra maggioranza e opposizione durante l’emergenza Coronavirus, facendo seguito alle lamentele sul mancato coinvolgimento della minoranza nelle scelte. Una posizione unanime è utile anche nei confronti della popolazione amministrata».

 

«Sul piano politico è stato ribadito che, al netto dell’improvvisazione, del pressappochismo e della disorganizzazione della Asl di Teramo all’inizio dell’emergenza, ora l’ospedale “Mazzini” è sicuro e non è più un focolaio d’infezione. Altro che lazzaretto: Teramo ha due eccellenze come l’Izs di Teramo e l’Università che andavano maggiormente coinvolte nella risposta sanitaria al Coronavirus. Ma non tutto è perduto, soprattutto per l’auspicata "Fase 2" della ripartenza, quando servirà una task force agile di esperti per prendere le migliori decisioni».

 

GIANDONATO MORRA. «Il Coronavirus confonde le anime e le menti di questa maggioranza. O forse al suo interno s’è insinuato un altro virus, quello della mistificazione». Giandonato Morra, leader dell’opposizione di centrodestra, si dice letteralmente sorpreso dalla ricostruzione del presidente della Commissione Sanità, Vincenzo Cipolletti, su quanto accaduto questa mattina al Parco della Scienza.

«Come fa Cipolletti a parlare di condivisione, di ritrovata unità e comunanza d’intenti per la Fase 2 se oggi in Commissione Sanità la maggioranza ha ricevuto ben due ore di critiche motivate e ragionate da parte di tutti i membri dell’opposizione? Come fa questa maggioranza ad archiviare una seduta di commissione, la prima riunione dopo 50 giorni d’inattività istituzionale, come fosse un successo, se la riunione non ha votato alcun documento o ordine del giorno, dato che quello presentato dal Pd per noi della minoranza era ed è inaccettabile, figuriamoci se “votabile”, neanche dopo un eventuale passaggio in conferenza dei capigruppo?».

Morra, e con lui gli interventi di Mario Cozzi, Luca Corona, Franco Fracassa, hanno ribaltato il senso stesso della convocazione della Commissione: «Quel documento cui fa riferimento Cipolletti non è stato nemmeno presentato per una votazione, ma semplicemente consegnato. La minoranza, presente al completo, ha ricordato tutti gli errori della maggioranza D’Alberto in questi 50 giorni di emergenza: la chiusura e l’isolamento del Comune, la mancata convocazione dei consiglieri comunali, la totale assenza di riunioni e di attività istituzionale, gli attacchi strumentali sulla Asl, il soggettivismo sui problemi della Asl. Diciamo che ci hanno fatto venire la nostalgia per non aver potuto esercitare il nostro ruolo pubblico di rappresentanti dei teramani e oggi abbiamo utilizzato la commissione per dibattere, in maniera seria, certamente non per condividere o approvare alcunché».

Morra spazza via ogni tentativo strumentale, introdotto dal documento del Pd, e poi snocciolato dalla ricostruzione del presidente Cipolletti, di piegare la Commissione Sanità a fini politici: «Abbiamo ricordato al sindaco D’Alberto che negli ultimi giorni, per ruolo istituzionale, ha sbagliato ad attaccare la Asl di Teramo, facendo passare l’ospedale “Mazzini” come un lazzaretto. È vero che c’è stato un vulnus, quello dei contagi, ma è avvenuto in tutta Italia, salvo rare eccezioni, e soprattutto la Asl di Teramo ha rimediato all’errore. Non vorrei che quegli attacchi dei giorni passati, confondendo ruoli e responsabilità nella sanità pubblica, si siano prestati a giochi politici tutti interni alla Asl dai quali, come rappresentanti istituzionali, dovremmo rimanere estranei».

Nell’annunciare che domani il coordinamento del centrodestra cittadino dovrebbe intervenire con un documento a firma di Alberto Covelli, Morra sottolinea come “oggi la maggioranza D’Alberto sia stata messa alla berlina dalla minoranza, prendendo così tanti schiaffi da andare forse in confusione. Altrimenti non si spiega a che commissione abbia assistito il presidente Cipolletti".